L’omeopatia in veterinaria
Gli animali da compagnia sono sempre più presenti nelle nostre case, quasi la metà degli italiani vive con un animale domestico (43,3%) e in due case su dieci ce n’è più di uno. È quanto emerge dal Rapporto Italia 2016 dell’Eurispes che conferma ancora cani (60,8%) e gatti (49,3%) come compagni preferiti dagli italiani seguiti, con grande distacco, da pesci e tartarughe (entrambi all’8,7%), uccelli (5,4%), conigli (5,2%), criceti (3,1%) e animali esotici (2,1%). A fine classifica si colloca il cavallo che batte i rettili (con l’1,9% contro l’1%) e l’asino (0,4%). L’opzione ‘altro’ raccoglie il 3,7% delle indicazioni.
Un aspetto molto importante è la salute dei nostri amici e si sta diffondendo sempre di più l’omeopatia veterinaria.
Ma quali sono le patologie che possono essere curate con l’omeopatia?
Il dott. David Bettio, Socio fondatore e Docente della Società Italiana di Omeopatia Veterinaria di cui è Presidente, sul suo sito www.olikos.org, dice che «Ogni patologia che può essere trattata con la Medicina Tradizionale (Allopatia), può essere curata con l’Omeopatia. Ci sono molte malattie che hanno una risoluzione durevole se trattate con la Medicina Omeopatica, come le allergie, l’asma, le bronchiti croniche, le patologie autoimmuni, i problemi comportamentali, l’epilessia e numerose altre patologie croniche, comprese le artrosi e i tumori. Inoltre la terapia omeopatica risolve in tempi brevi malattie acute come gastroenteriti, dolori colici, dolori articolari acuti e altre infezioni o infiammazioni. L’Omeopatia è una disciplina “olistica”. Per olistico si intende un sistema filosofico e terapeutico che prende in considerazione il paziente come espressione di un insieme, nella quale le singole parti non possono essere comprese se non in relazione alla totalità dell’individuo. Quando questo insieme è in uno stato di salute significa che tutti i processi biomolecolari e psichici lavorano in una sorta di equilibrio dinamico con gli stimoli esterni e le capacità di reazione tipiche del sistema. Quando questo sistema non è più in grado di mantenere questo equilibrio in funzione della salute, si manifestano delle reazioni, che noi chiamiamo e definiamo malattie. I sintomi, infatti, non sono altro che manifestazioni caratteristiche di un disequilibrio all’interno del sistema, che ci informano sul suo stato e sulle sue capacità di reazione. Al momento di affrontare una terapia con il metodo olistico, non si dovrà curare solamente la malattia in senso stretto, ma si porrà attenzione a tutto il sistema nella sua totalità. Diventa quindi importante sia l’analisi dei sintomi della malattia in atto, ma anche tutte le manifestazioni non specificatamente patologiche, che esprimono il quadro complessivo del sistema. La prescrizione dovrà di fatto tenere conto dei sintomi che disturbano il paziente, ma soprattutto dell’espressione dei sintomi non patologici, cioè i segni tipici e caratteristici del malato che si inserisco in un complesso quadro generale, dove il sintomo patologico ne è solamente una piccola parte».
E voi cosa ne pensate? Curate o curereste il vostro amico a 4 zampe con l’omeopatia?
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